The same rule applies to anything else.
And so, Leo, this is a leucanthemum maximum, this is an opuntia ficus-indica (watch out, it stings…)
This is our journal : notre journal de bord, il nostro diario di viaggio.
Here are piled our stories, our adventures, our memories, our pictures, our thoughts and reflections…
Welcome on board!
Leo looks happy with the daisies (they are my favorite flowers.. )
ReplyDeletewelcome back on our blog, debby, and thanks for keeping it alive!
ReplyDeletecall Leo "Leonardo": it's his name!
ReplyDeletema cherie!! ok! leonardo!!!! :) gros bisous
ReplyDeleteleonardo, leo, or liunachu (brazilian/portuguese pronounciation)... call hime as you wish!
ReplyDelete:) baaaciiii
ReplyDeletesul sentiero verso la cima del resegone, io & dade abbiamo scoperto gli "occhi" delle betulle, la bocca degli alberi, e tante altre cose interessanti... e dade ha chiesto "ma a cosa serve agli alberi la bocca?" e io "e a te a cosa serve?" "per parlare! come faccio a parlare senza bocca?" "ecco, anche gli alberi parlano, ma tu non li senti..."
ReplyDeletechissà cosa sarà andato a raccontare all'asilo dopo questa lezione di fantabotanica...
@ky - confermo. Alcuni dei miei ulivi hanno dei fori nei tronchi, e spesso lì vi fanno il nido gli uccellini. Se ci si avvicina in questa stagione, si sente il pigolio dei pulcini, ed è proprio come se gli alberi parlassero. Comunque basta saperli ascoltare.
ReplyDeletegli alberi che parlano e la fantabotanica... sara' uno dei miei prossimi racconti a leo (o leonardo, o liunacchu)
ReplyDelete;)