Have you ever found yourself in the uncomfortable situation of having to face one of your two-year-old child’s ‘why’
questions?
One day Leo saw a fountain that didn’t work, and asked me: ‘Why
is that fountain sad?’
After a moment of hesitation, this is the answer I gave.
This is the story of the sad fountain…
Quella fontana un tempo sprizzava acqua da tutti i
pori. E un uccellino che abitava su quell’albero lì vicino andava ad abbeverarsi
tutti i giorni dalle sue vasche.
Quel rituale aveva fatto diventare i due buoni
amici, e la fontana era felice.
Ma un brutto giorno un signore catturò l’uccellino
e lo mise in una gabbia. E da quel giorno l’uccellino non poté più andare ad
abbeverarsi alla fontana.
La fontana lo aspettò, lo aspettò, lo aspettò --
giorno dopo giorno, settimana dopo settimana -- ma non vedendolo arrivare
divenne sempre più triste, fino a quando smise di zampillare.
Solo se un giorno il signore libererà l’uccellino, o se un nuovo uccellino andrà a posarsi su una delle sue vasche, la
fontana ritornerà ad essere felice e a spruzzar nuovamente acqua…
(I know, it's a sad story, with a sad ending. If you have a better ending, please send it to me, and we will update the story!)