Ivrea è stata per me soprattutto l’occasione per rivedere Emanuele, dopo più di due anni. E nonostante attraverso i nostri Blog, qualche chiamata su Skype, e qualche email ogni tanto ci si mantenga in contatto, se non ci si riesce a rivedere di tanto in tanto, queste amicizie ‘a distanza’, come tutti i rapporti, corrono il rischio di diluirsi - forti sì di tanti ricordi e condivisione passata, ma incapaci di alimentarsi e rigenerarsi con nuove esperienze e nuove condivisioni.
I nostri lettori più assidui dovrebbero già conoscere Emanuele. Per chi non lo conoscesse ancora, posso semplicemente dire che lo ritengo il mio alter ego. Le nostre vite hanno percorso strade parallele, che qualche volta si sono intrecciate e sovrapposte. Ma è soprattutto una strana (sorprendente) affinità su tantissime altre cose che mi ha più volte portato a pensare che non potessimo essere altro che gemelli separati alla nascita.
E quando, dopo più di due anni, l’ho rivisto a Ivrea vestito uguale a me (la camicia in realtà era leggermente diversa), ma soprattutto con la stessa identica custodia della macchina fotografica, ho avuto nuovamente la conferma che sì, siamo proprio gemelli separati alla nascita.
E, senza parole, senza nient’altro, i due anni di distanza sono stati immediatamente colmati…
Sto recuperando dopo un po' di assenza forzata dal tuo blog e guarda un po' cosa ti scopro! Concordo in pieno: tu sei il gemello piu'fit, io quello un po'piu'scionfo!
ReplyDeleteGrazie e ciao.
E.
tu sei il gemello che fara' strada, io quello che si arrabatta...
ReplyDeleteVediamo Matteo, vediamo. Intanto il gemello scionfo sta per correre la sua terza maratona e il gemello che si arrabatta ha un invidiabile lavoro a Roma...
ReplyDeleteNe parliamo fra trentanni durante una gita sulle nostre Alpi!
Ciao.
E.